martedì 16 marzo 2010

Il governo totalitario è un'eventualità possibile. Come riconoscerlo.

Oggi avrei voluto offrirvi ulteriori esempi di paesi nei quali il potere è nelle mani di governi autoritari o totalitari, ma ho pensato: "è così chiara la differenza tra regimi autoritari e regimi totalitari?"
È una differenza così netta, oppure nella storia si sono verificate, o si verificano tuttora, delle transizioni da un sistema autoritario a un sistema totalitario?
Potremmo infatti vedere i due sistemi come delle alternative (o autoritarismo, o totalitarismo), oppure potremmo arrivare a comprendere che non è poi così difficile che si passi da un autoritarismo a un totalitarismo; insomma, la storia, anche quella attuale, è piena di esempi di questo tipo.
In questo senso molto probabilmente finiremmo per domandarci: "come posso comprendere se un regime autoritario è divenuto totalitario?"

Nel post quando un regime può essere definito autoritario, abbiamo analizzato i comportamenti basilari di un regime di questo tipo; la cosa potrebbe tornarci utile nel riconoscere i primi segnali che rendono autoritario un regime.

Ora, siccome l'immedesimazione è sempre molto utile in questi casi, immaginiamo di essere cittadini di un paese in cui i diritti individuali e la libertà personale (principi cardine della nostra democrazia) non sono rispettati, un paese in cui gli organi democratici sono soppiantati da un pesante sistema burocratico-istituzionale che garantisce il controllo solamente a un gruppo ristretto di persone, insomma immaginiamo di vivere in un paese essenzialmente autoritario; le cose non potrebbero che peggiorare ulteriormente se il regime assumesse caratteristiche totalitarie.
Sarebbe dunque utile avere bene in mente in che modo potrebbe avvenire questa transizione.

Innanzitutto il pluralismo limitato di cui eravamo abituati cesserebbe di esistere: basta elezioni, niente più avversari politici, tutte le forme di espressione popolare di tipo politico verrebbero soppresse e, anzi, nel popolo-massa non avrebbero nemmeno la possibilità di nascere. In sostanza si avrebbe a che fare con una totale assenza di pluralismo che favorisce l'esistenza di un partito unico (IL Partito).

Nel nostro regime autoritario la mobilitazione politica era pressoché assente dal momento che il nostro governo non era né autonomo né indipendente dalla società civile; non era interessato all'approvazione del proprio operato da parte dei cittadini, ne era responsabile nei loro confronti.
Ora il governo rimane nei fatti non responsabile verso i cittadini, cambia però il modo con cui esso guarda la società: la mobilitazione politica è molto elevata, le strutture del Partito sono impegnate mai come prima a sostenerla.
La massa diviene utile.

Il nostro Stato non ha più un ristretto gruppo (o partito)che spadroneggia, non ha più un leader di primo piano: il Leader è il Partito, il Partito è lo Stato.

Godevamo di una discreta libertà d'azione, sapevamo quali comportamenti andavano contro il regime e potevamo evitarli; insomma se avessimo deciso di protestare contro il governo avremmo potuto intuire che cosa ci sarebbe successo. Ora regna l'imprevedibilità: qualunque comportamento può essere ritenuto contrario alle regole del regime, persino dare del "lei" in un discorso formale oppure avere un taglio di capelli non approvato.
Tutte le regole in ambito sociale, economico e negli altri settori della società, vengono stabilite direttamente dal Leader o da ministeri creati appositamente e vengono fatte rispettare dal sistema poliziesco (terroristico) dello Stato (ovvero del Partito), che appoggia e controlla il Partito stesso ed è alle direttive del Leader.

La propaganda ha aiutato il Partito a consolidare l'ideologia: quest'ultima comporta non solo l'adozione di un modo di pensare comune, ma anche l'utilizzo di simboli e gesti comuni, e la sostanziale "divinizzazione" del Leader visto come un condottiero o un traghettatore verso il futuro.
Il Leader e i simboli del regime.
Il Partito mai come ora risulta impegnato nella lotta all'analfabetismo nelle scuole, e ciò sarebbe anche positivo se non fosse che l'ideologia del regime si sta diffondendo a macchia d'olio anche tra i più giovani. Questo unito ai mezzi d'informazione completamente controllati dal Governo ha contribuito a trasformare la coercizione, propria del vecchio regime autocratico, in manipolazione.
Grazie alla manipolazione tutto è drammaticamente reale, l'ideologia stessa (per definizione non fisica, inconsistente, irreale)  diventa reale. L'universo fittizio altamente simbolico e, per quanto assurdo, logico,  riesce a plasmare, secondo le direttive del Partito, ogni ambito dell'agire, fino a toccare l'universo personale.

Ora il regime è totale, pienamente totalitario.



Clip video tratta da Fahreneit 451.
Per una definizione che prenda anche in considerazione la stessa creazione del termine, vi invito a visitare il portale della Treccani

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