mercoledì 17 marzo 2010

Corea del Nord; l'autocrazia dell'isolamento.

La Corea del Nord è un perfetto esempio di autocrazia che nel 21° secolo è riuscita a mantenere, oserei dire con completezza, le caratteristiche proprie ai grandi regimi totalitari del secolo scorso.


Il presidente Kim il Sung
Anzi a parer mio il presidente Kim il-Sung, creatore della dittatura della Repubblica "Democratica" Popolare di Corea e ritenuto, dopo la sua morte, presidente eterno della Corea del Nord, è riuscito a fondere con abilità (questo bisogna a nostro malgrado riconoscerlo...) e con efferato dispotismo, i passati regimi totalitari, producendo una sorta di governo fascista-marxista/leninista.



Le basi per legittimare quest'ultima affermazione ci sono tutte a cominciare dalla figura del leader: il duce/fuhrer diviene qui il Grande Leader, per indicare Kim il-Sung, e poi il Caro Leader per indicare invece suo figlio, l'attuale presidente Kim Jong-il.

Il culto della personalità è portato all'estremo e, coadiuvato da un'ideologia basata sull'autarchia (chiamata Juche), ha fatto dei due presidenti delle vere e proprie divinità, "magnanime", ovviamente, rendendo illegali le religioni (passabili di condanna a morte, vedi articolo Pyongyang: esecuzione pubblica per una cristiana,distribuiva Bibbie.)



Ma come ha potuto una nazione, autocratica dal 1948 (anno in cui è salito al potere Kim il Sung), mantenere tuttora le principali caratteristiche dei vecchi totalitarismi?
Esiste una parola sola per spiegarlo: isolamento. Isolamento dal resto del mondo, contro ogni forma di globalizzazione.
La gente non ha idea di quello che succede nel mondo, non ha libero accesso a nessun mezzo di comunicazione, vede e sente il mondo soltanto attraverso i canali tv e radio ufficiali del Governo, impegnati ogni istante a mostrare soltanto immagini di guerre che affliggono gli altri paesi, andando così a dipingere la nazione come unica roccaforte di pace sul pianeta.

Naturalmente, in uno stato moderno, alla pace e alla sicurezza dovrebbero affiancarsi benessere e libertà; già ma questo non è uno stato moderno.
La politica economica interna, essenzialmente basata sull'industria bellica, unita alla mancanza dei finanziamenti un tempo provenienti dall'Unione Sovietica e a una serie di catastrofi naturali, ha spinto la popolazione in una situazione medioevale di fame e miseria.

Ciò non bastasse, le libertà personali sono in pratica assenti: il regime pratica la repressione dei dissidenti e il loro imprigionamento nei campi di concentramento.
Secondo un rapporto, risalente all'ottobre scorso, dell’agenzia sud-coreana Yonhap (che cita il discorso del deputato sud-coreano Sang-Hyun), si stima siano circa 154.000 i prigionieri attualmente detenuti nei sei campi di concentramento della Corea del Nord.
Stando alle parole del deputato, alla fine degli anni ‘90 erano 200.000 i prigionieri detenuti, fino a che, sotto la pressione della comunità internazionale, le autorità di Pyongyang hanno deciso di chiudere quattro campi. (fonte Ansa)



Da sette anni il regime prosegue il suo programma nucleare clandestino basato sull'arricchimento dell'Uranio per fini naturalmente bellici, mentre il paese soffre la mancanza di energia elettrica ed è obbligato ad acquistarla dalla Corea del Sud.
La proliferazione nucleare desta crescente preoccupazione: ormai non sono più soltanto gli Stati Uniti a essere attenti alla politica del regime Coreano, ma anche la Cina e la Russia (da sempre impegnate a mantenere lo status quo) sembrano sempre più preoccupate.


Che sia finalmente alle porte una risoluzione multilaterale che ponga un freno alla folle leadership del Caro Leader e della sua "equipe"militaresca?

Possiamo (e dobbiamo) sperarlo.



Per info vedi anche:
Morellini Geri, Dossier Corea. Viaggio nel regime piu’ isolato del Mondo.
Per la propaganda pro-regime: http://www.korea-dpr.com/ocn/.

2 commenti:

  1. dieta media di un nordcoreano tipo: terra e corteccia bollita di alberi.
    mentre il gran capo pasteggia ad aragosta.
    schifo.

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